Le basi normative del numero programmato a Medicina
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      Il numero programmato, in vigore in Italia per l'accesso ad alcuni corsi di Laurea tra i quali quello di Medicina e Chirurgia, e' periodicamente oggetto di proteste, proposte di riforma etc. prontamente cavalcate da tutti i partiti populisti. Sul tema c'e' scarsa informazione ed e' quindi utile rivedere brevemente le basi normative di questa disposizione.       E' vero che la Costituzione sancisce il diritto allo studio, ed anzi prevede sostegno economico per i "capaci e meritevoli", ma questo non implica che non possano esistere esami di ammissione, come esistono esami di profitto, ed infatti non hanno mai avuto successo eccezioni di costituzionalita' sul numero programmato; anzi, al contrario, la prima legge che disciplinava il numero programmato (L.264/99) faceva seguito alla sentenza numero 383/98 della Corte Costituzionale che richiedeva la valutazione delle modalita' di accesso al mondo universitario.       Le principali fonti normative nazionali sul numero programmato a Medicina sono le leggi L.264/1999 (entrata in funzione soltanto nel 2005) e la L.296/2006 (entrata in funzione nel 2010) che intorduceva il test di ammissione nazionale. Queste leggi recepiscono due direttive della Comunita' Europea la 78/687/CEE e la 93/16/CEE volte a garantire il riconoscimento di alcune lauree sul territorio comunitario e quindi la possibilita' per alcuni professionisti di spostarsi liberamente ed operare su tutti i paesi dell'Unione. In pratica la CE offre ai cittadini degli stati membri una grandissima opportunita', e giustamente richiede che gli stati si attrezzino di conseguenza per rispettare requisiti formativi comuni.       Su questo tema ho scritto alcuni articoli sul Fatto Quotidiano: Il numero chiuso a Medicina e' una necessita'. |
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